lunedì 29 marzo 2010

La storia sulla TUTELA DEI DATI PERSONALI

Nel 1970, il governo svedese decise di attribuire un codice di riconoscimento individuale a tutti i cittadini (simile al nostro codice fiscale).

Furono avviati una serie di programmi sociali, tra i quali un progetto per l'archiviazione su "calcolatore" dei dati sanitari e delle cartelle cliniche dei cittadini, con possibilità di accesso tramite terminali collegati alla rete telefonica pubblica.

In caso di emergenza (ad esempio in caso di incidente stradale) il medico del pronto soccorso, utilizzando il codice personale del malato, poteva leggere i dati sanitari dell'individuo ed intervenire in un quadro di migliore conoscenza dell'individuo, dal punto di vista clinico.

Qualche tempo dopo, fece notizia il caso di un cittadino che si vide rifiutare un posto di lavoro perché nella sua cartella clinica elettronica era riportata l'informazione che un prozio aveva mostrato sintomi di alterazione delle facoltà mentali.

La normativa sulla Privacy nacque quindi con lo scopo di evitare che i dati sensibili di ogni individuo vengano utilizzati al di fuori dei fini per i quali questi dati sono stati raccolti.

Un’informazione utile dal punto di vista clinico, ad esempio, deve essere utilizzata solo ed esclusivamente nell’ambito delle argomentazioni mediche.



La normativa sulla privacy in Italia



Malgrado le prime proposte volte a regolamentare la tutela della privacy in Italia risalgano agli anni ’80, anche grazie alle iniziative di sensibilizzazione ed alle sollecitazioni provenienti dall’Unione Europea, solo nel 1996 fu (finalmente) approvata la Legge N ° 675, cd.

Codice di Protezione della Privacy, che recepiva anche nel nostro paese i principi sanciti da una specifica Direttiva Comunitaria in materia.

Più recentemente, l’ultimo provvedimento normativo del legislatore italiano in tema di tutela della riservatezza individuale è stato il Decreto Legislativo N° 196 del Giugno 2003, denominato “Codice in materia di protezione dei dati personali”.

Nel nuovo Codice sono stati delineati in modo più approfondito sia i principi generali che alcune tematiche settoriali, già regolamentate dalla precedente legge (ad esempio, la riservatezza nelle comunicazioni elettroniche).

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